Chirurgia implantare osteointegrata

L’intervento consiste nell’inserimento di una o più viti in titanio nell’osso mascellare o mandibolare che sostituiscono artificialmente le radici dentarie perse.

Un impianto è una radice artificiale e può soffrire di malattia parodontale (perimplantite) come una qualsiasi radice naturale.

Raramente possiamo avere la frattura di una componente metallica del complesso impianto-moncone implantare- vite di serraggio, così come accidentalmente si può fratturare un dente naturale.

Talvolta sono necessarie procedure di “aumento / rigenerazione dell’osso” qualora sia in quantità insufficiente.

In altri casi per ottenere un soddisfacente risultato funzionale ed estetico è necessario intervenire sui tessuti molli (gengiva) mediante procedure di irrobustimento o ispessimento della medesima.

“Quali sono i benefici dell’intervento?”

Attraverso detto intervento è possibile sostituire denti mancanti o rendere più stabili le protesi mobili.

“Quali sono i materiali impiegati?”

  • vite in titanio.
  • materiale di riempimento per difetti ossei
  • membrane riassorbibili e non riassorbibili.

“Quali sono i rischi?”

  • impiego inevitabile di anestetico locale
  • possibile ingestione accidentale di piccola componentistica miniaturizzata (segue il normale transito intestinale)
  • piccole lesioni accidentali da taglio
  • mancanza o perdita di osteointegrazione per cause non prevedibili, assolutamente soggettive e sovente temporali 
  • spesso si opera su zone prive di denti da anni, dove l’anatomia originale ossea e mucogengivale è totalmente scomparsa

“Ci sono delle alternative terapeutiche?”

Sì e sono rappresentate dalla protesizzazione con ponti in lega metallica nobile e porcellana e/o protesi mobili parziali o totali in resina a seconda della situazione anatomico e funzionale individuale.

“Ci sono delle complicanze?”

Dopo l’intervento è possibile avere dolore, gonfiore, infiammazione postraumatica. A volte specie in soggetti che seguono da tempo terapie antiaggreganti o anticoagulanti si assiste alla comparsa di un livido.

Raccomandiamo di seguire scrupolosamente le prescrizioni farmacologiche preoperatorie e postoperatorie nonché di mantenere un’igiene orale scrupolosissima mediante gli appositi collutori o gel a base di clorexidina.

Raramente agenti patogeni (batteri) anche dopo settimane possono, attraverso cribrosità della gengiva, infettare l’osso perimetrale alla vite e determinarne il fallimento.

In tali circostanze a volte occorre eseguire, scomparsa l’infezione, una rigenerazione ossea locale.

Raramente si possono ledere strutture quali il nervo alveolare inferiore (che può provocare alterazione della sensibilità temporanea o permanente del labbro inferiore) o il seno mascellare (che può provocare sinusiti acute o croniche od infezioni acute).

Al fine di evitare l’insorgenza, l’acutizzazione e la cronicizzazione degli effetti collaterali è fondamentale sottoporsi alle visite programmate con il professionista di riferimento e, in caso di emergenza, chiedere tempestivamente una visita di controllo.

“Cosa fare dopo l’intervento?”

Le riabilitazioni protesiche su impianti osteointegrati necessitano di essere mantenute in un perfetto stato di igiene orale, sia attraverso l’igiene orale che professionale. Sono previste visite di controllo regolari

  • normalmente un intervento di chirurgia implantare non determina uno stress operatorio eccessivo; è comunque consigliabile non porsi alla guida immediatamente dopo l’esecuzione dell’intervento
  • si sconsiglia la pratica sportiva il giorno stesso dell’intervento
  • applicare del ghiaccio sulla zona nelle ore successive all’intervento secondo le modalità consigliate
  • fintanto che persiste l’anestesia (da 1 a 4 ore), è possibile mordersi, involontariamente, le guance e la lingua: si consiglia di riprendere l’alimentazione solo quando risulti scomparso l’effetto anestetico
  • il giorno dell’intervento si consiglia di limitare l’alimentazione a cibi liquidi e freddi (succhi di frutta, yogurt, ecc.). Nei giorni seguenti evitare di masticare cibi duri sulla zona dell’impianto
  • se l’area dell’intervento è coperta da un impacco parodontale, è necessario aver particolare riguardo, per tale zona, durante i pasti
  • eccetto per la zona della ferita, si deve regolarmente procedere alla regolare igiene orale secondo le istruzioni fornite del proprio Dentista. Non utilizzare spazzolini elettrici ed idrogetto.
  • seguire scrupolosamente le prescrizioni farmacologiche consigliate.
  • evitare di masticare direttamente sulla zona dell’impianto anche nelle 2/3 settimane successive all’intervento.

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